Before and after: the Trevi Fountain pool erected in autumn 2024

Tragedia a Trevi: Una Metafora del Sovraffollamento Turistico

Il primo imperatore di Roma, Augusto, era solito vantarsi di aver ereditato una città di mattoni e di averne lasciata una di marmo. La modestia, inutile dirlo, non era il suo forte. Stiamo parlando, dopotutto, dell’imperatore che scrisse un’autobiografia intitolata Res Gestae Divi Augusti (letteralmente, “Le Cose Che il Divino Augusto Ha Fatto”) e insistette affinché fosse incisa sui monumenti di tutto l’Impero Romano.

Ma, almeno riguardo al suo programma di costruzioni, bisogna dargli ragione. In soli 13 anni (27 a.C. – 14 d.C.), il regime di Augusto abbellì la città imperiale con molti capolavori architettonici, tra cui il Pantheon, l’Ara Pacis e il Foro di Augusto, senza dimenticare acquedotti come l’Aqua Virgo, che fino a poche settimane fa alimentava ancora la Fontana di Trevi.

Città come Roma, così radicate nel loro passato, non possono fare a meno di invitare a paragoni storici, per quanto ingiusti possano essere. Gli imperatori finanziavano gran parte dei loro programmi di costruzione saccheggiando terre lontane — nel caso di Augusto, gran parte della Francia, Spagna e Turchia moderne. Il governo di Giorgia Meloni non può contare sulle casse di un Cesare, e l’Unione Europea probabilmente avrebbe qualcosa da ridire se l’Italia invadesse la Francia per riportarla sotto il dominio romano. Ma mentre posso perdonare i romani di oggi per non avere la capacità di spesa dei loro antenati, ciò che non riesco a comprendere è perché abbiano abbandonato ogni senso di orgoglio.

E qui entra in gioco la tragica piscina di compensato installata davanti alla Fontana di Trevi la scorsa settimana.

La tragica piscina di compensato davanti alla Fontana di Trevi (Foto AP/Andrew Medichini)
La tragica piscina di compensato davanti alla Fontana di Trevi (Foto AP/Andrew Medichini)

Il Restauro della Fontana di Trevi

Ricapitoliamo: la Fontana di Trevi è uno dei monumenti più visitati al mondo. Attira ogni giorno tra i 10.000 e i 12.000 visitatori, che gettano circa 3.000 euro in monete (e spesso anche fuori dall’acqua). Capolavoro dell’architettura barocca, la Fontana di Trevi è stata immortalata al cinema, prima in La Dolce Vita di Federico Fellini e poi, circa 40 anni dopo, nel ben più iconico Lizzie McGuire Movie. In breve, la Fontana di Trevi è una tappa obbligata nell’itinerario di chiunque visiti Roma.

Tutto ciò solleva la domanda: chi ha pensato che fosse una buona idea installare una piscina di compensato davanti alla fontana, a malapena nascosta dietro una recinzione alta coperta di plastica trasparente?

Okay, questa domanda è per lo più retorica.

La Fontana di Trevi è attualmente sottoposta a un restauro da 300.000 euro in vista del prossimo Giubileo, e per completare i lavori è stato necessario svuotarne la vasca. Considerando che solo i più sprovveduti lancerebbero monete in una vasca vuota, ha un senso pratico installare una piscina davanti (almeno quanto ha senso lanciare monete in una fontana) per evitare che le monete graffino il fondo della fontana, intralcino i restauratori e rallentino i lavori. Ma perché — oh perché — è così brutta?

L’Origine del Lancio delle Monete

La leggenda del lancio delle monete alla Fontana di Trevi è diventata famosa con il film del 1954 Tre soldi nella fontana, interpretato dal cast stellare di… *Google alla mano*… Clifton Webb, Dorothy McGuire e Jean Peters. Secondo la leggenda, chiunque lanci una moneta nella fontana tornerà un giorno a Roma.

In realtà, l’usanza di lanciare monete nelle fontane per buona fortuna precede questo film di migliaia di anni. Gli esseri umani hanno sempre attribuito un aspetto divino a sorgenti e fontane, offrendo loro doni per salute e benessere.

Svetonio ci racconta che ogni anno le persone lanciavano monete nella fontana del Lacus Curtius nel Foro Romano come ringraziamento per il benessere dell’imperatore Augusto. Un’altra fontana del foro, il Lacus Iuturnae, prendeva il nome dalla ninfa acquatica Giuturna ed era frequentata da malati e anziani che credevano nelle qualità curative delle sue acque.

Nel caso della Fontana di Trevi, la leggenda dice che una moneta assicura un ritorno a Roma; due monete portano a innamorarsi di un affascinante italiano; tre monete garantiscono il matrimonio con quest’ultimo.

Se mia nonna fosse ancora viva, vi direbbe che la prima promessa è una totale sciocchezza. Se fosse stata una statistica, potrebbe anche aggiungere che i dati demografici non supportano le altre. Certo, durante gli anni di guerra forse distribuivano italiani affascinanti a tre soldi. Ma il cronico esodo di cervelli del Paese e il tasso di natalità in caduta libera significano che gli italiani attraenti sono sempre più rari. Quindi, se siete turisti della Fontana di Trevi con abbastanza monetine da spendere, affrettatevi a fare il vostro ordine.

Comunque. Contare sul fatto che i turisti facciano il pellegrinaggio a una fontana famosa per compiere il rituale del lancio della moneta si basa su qualcosa di più della semplice buona volontà. C’è un’aspettativa implicita che la fontana sia almeno fotogenica, se non mozzafiato.

E qui si torna alla domanda: perché qualcuno, in una posizione di responsabilità, ha pensato che fosse una buona idea installare una piscina di compensato davanti alla Fontana di Trevi, a malapena nascosta dietro una recinzione alta coperta di plastica trasparente? L’unica spiegazione è una combinazione tra incompetenza totale e rassegnazione completa alle realtà del sovraffollamento turistico.

La mia opinione? Entrambe.

Prima e dopo: la piscina della Fontana di Trevi installata nell'autunno 2024
Prima e dopo: la piscina della Fontana di Trevi installata nell’autunno 2024

Sovraffollamento Turistico – Una Realtà Sottotono

L’opinione diffusa, anche se non ufficiale, nell’industria turistica di Roma è che, a meno di un’altra pandemia, i turisti continueranno sempre a rappresentare una fonte stabile di reddito. Gli standard possono scendere a livelli ridicolmente bassi, ma ci sarà comunque una fila infinita di persone pronte a lanciare monete, scattare selfie e prendere un gelato accanto alla Fontana di Trevi. Temo che non sia ancora chiaro quanto il cambiamento climatico possa compromettere la reputazione di Roma come destinazione estiva praticabile. Ma questa è una conversazione da rimandare.

Ora, il governo italiano attuale ha chiaramente deciso di abbracciare la forma più vuota di sovraffollamento turistico. Come spiegare altrimenti il lancio della campagna Open to Meraviglia dell’anno scorso? Una campagna frontata da una versione “influencer di Instagram” della Venere di Botticelli, intenta a scattarsi selfie con le spalle rivolte ai più famosi monumenti italiani, Fontana di Trevi inclusa.

Venere l’Influencer: la protagonista della campagna italiana Open to Meraviglia
Venere l’Influencer: la protagonista della campagna italiana Open to Meraviglia

La frenetica popolarità della Fontana di Trevi dimostra che molte persone non visitano i luoghi perché sono belli, atmosferici o evocativi. Li visitano perché si sentono obbligati, spinti da cliché stanchi e video su TikTok. Si immagina che questo stesso pensiero abbia guidato le decisioni di chi ha approvato l’installazione della piscina “stile Ikea in saldo” davanti alla Fontana di Trevi. Una piscina che è stata descritta in modi vari come “brutta“, “una piscina comunale” e “la cosa più triste che ho visto in Italia“.

Alcuni, però, nell’industria del turismo stanno cercando di opporsi all’ondata di sovraffollamento. Un esempio recente è Unexpected Italy, un’app fondata da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, che punta su raccomandazioni locali ed esperienze di qualità lontane dai sentieri battuti.

Ma finché le autorità continueranno a spingere la gente a visitare luoghi ormai sviliti e a pagare per vedere qualcosa di palesemente scadente, chi lavora nel settore turistico non avrà incentivi a migliorare. I turisti continueranno a venire a Roma per lanciare monete nella Fontana di Trevi. Il fatto che la fontana sia senz’acqua, e che queste monete graffino e danneggino il fondo, è forse la perfetta metafora dello stato attuale del turismo romano (o meglio, del sovraffollamento turistico).

Alexander Meddings
Alexander Meddings

Alexander Meddings è uno storico britannico. Dopo essersi laureato in storia antica all'Università di Oxford, si è trasferito in Italia per persegurie la sua passione per la storia antica romana. Alexander svolge la sua attività come scrittore nel ambito di turismo a Roma.

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